martedì 11 marzo 2014

Siti web in arabo


Realizzare un sito web in arabo e soprattutto indicizzarlo non è cosa semplice.
Bisogna pensare che l'arabo presenta molte differenze anche all'interno dello stesso paese, per questo motivo lo standard è dato da Al Jazeera (tv araba più diffusa) che utilizza l'arabo parlato in egitto.
I testi oltretutto vengono letti da destra verso sinistra creando non pochi problemi di impaginazione nelle grafiche web "occidentali".

Come indicizzare in arabo?
Partendo dal presupposto che i contenuti debbano essere unici ed esaustivi, rimane il problema della segnalazione ai principali network in lingua.
Di seguito ne elenco alcuni:

4 Arabs Emirati Arabi - http://www.4arabs.com/links/Countries/UAE/
ADCB UAE - http://www.adcbuae.com
Arabo Emirati Arabi - http://www.arabo.com/links/Arab_Sites/Emirates/
Data Dubai - http://datadubai.com
Dubai Directory - http://www.dubai.vc
Dubai Exporters - http://dubaiexporters.com
Eyoon - http://eyoon.com
Gulf Trade Directory - http://www.gulftradedirectory.com
Index UAE - http://www.indexuae.com
Industrials Directory - http://industrialsdirectory.com
SeekEmirates.com - http://seekemirates.com
United Arab Emirati Internet Pages - http://www.uae-pages.com

martedì 4 marzo 2014

Delicious


Delicious è ad oggi uno dei siti di bookmarking più conosciuti e utilizzati dagli utenti della rete. Introdotto più di dieci anni fa, nel settembre 2003, da Joshua Schachter, ha cambiato, con il tempo, nome e struttura. Nato inizialmente come del.icio.us (evidente esempio di domain hack, in cui più lettere sono combinate insieme per formare una parola di senso compiuto, un questo caso “delizioso”), oggi il social bookmarking è indicato con la semplice dicitura Delicious.

Con il tempo, Delicious ha cambiato anche la struttura del sito e società di gestione: dopo essere stato acquistato da Yahoo nel 2005, viene venduto dalla stessa nel 2011 a  AVOS System.

Ciò che caratterizza Delicious è la possibilità di archiviare e condividere bookmark (cioè segnalibri) quando un utente trova sul web un sito di suo interesse, può memorizzarlo sul suo profilo Delicious  semplicemente cliccando  sull’icona del bookmark. Questo sito potrà a sua volta essere ricondiviso dagli altri utenti.

mercoledì 12 febbraio 2014

Photobucket


Uno dei primi e più usati siti di hosting per per immagini e video è Photobucket, arrivato sul mercato dei social network nel 2003 (come anche LinkedIn), ma che oggi conta un archivio immenso con più di 10 miliardi di immagini e 100 milioni di utenti registrati in tutto il mondo.

A ideare questa piattaforma sono stati Alex Welch e Darren Crystal, che decisero di creare un sistema che permettesse di conservare e condividere foto e video. Oggi, Photobucket ha sede a Denver ma conta uffici a Chicago, Los Angeles, New York e San Francisco. Nel 2007 è stato acquistato da Fox Interactive Media, mentre alla fine del 2009 Photobucket è stata ceduta ad Ontela (rinominata per questo Photobucket Inc.), mantenendo però sempre il nome di Photobucket.

Photobucket è ormai usata sia a livello personale che professionale, tanto è vero che ad utilizzare le immagini e i video ospitati sul social sono sia blog che siti commerciali e di pubblicità come, per esempio eBay e Craigslist.

Nel 2011 è stato annunciato un "sodalizio" tra Photobucket e Twitter secondo il quale il social di immagini sarebbe diventata la piattaforma di condivisione foto predefinita per Twitter.

Ci sono due modi per utilizzare Photobucket, e questo determina anche lo spazio a disposizione e la larghezza di banda:  per gli accounts Free lo spazio a disposizione è di 2GB per il caricamento e di 10GB per la larghezza di Banda al mese; gli accounts Premium hanno invece a disposizione uno spazio strutturato su più livelli (dipende dalla fascia che si sceglie) e una illimitata larghezza di banda.

Le immagini caricate su Photobucket sono originali e sempre prese da mobile, computer senza essere compresse o ridimensionate. Questi sono i formati supportati dal sistema: gif, jpg, jpeg, png, bmp (i file in .bmp sono convertiti in .png).

Per quanto riguarda i video, il limite massimo di peso è di 500MB per una durata massima di 10 minuti. I formati accettati, invece, sono: 3g2, 3gp, 3gp2, 3gpp, avi, divx, flv, gif, mov, mp4, mpeg4, mpg4, mpeg, mpg, m4v, wmv. Tutti i video vengono convertiti nel formato .mp4 una volta caricati.

Novità introdotta da Photobucket nel 2012 sono le Photobucket Stories, ossia delle storie create mescolando video, foto, testi che possono essere condivise sul web (blog, siti, social, dispositivi mobili).

Giusto un anno fa è stata annunciata la partnership tra Photobucket e Aviary, una suite di editing per immagini.

venerdì 7 febbraio 2014

LinkedIn


Tra i social network che stanno prendendo sempre più piede in Italia c'è sicuramente LinkedIn. Da noi, infatti, soltanto in questi ultimi anni gli utenti hanno iniziato a usare e a comprendere le potenzialità di questo canale social; in realtà LinkedIn è sul mercato già da diverso tempo perché venne lanciato per la prima volta più di dieci anni fa: nel maggio 2003, per la precisione, ad opera della società americana LinkedIn Corporation. Tra i suoi creatori Reid Hoffman, Allen Blue, Konstantin Guericke.

LinkedIn è oggi il più importante social network usato in ambito professionale. Iscrivendosi al sito gli utenti hanno la possibilità di creare una fitta rete di contatti (chiamati collegamenti), e quindi di entrare in relazione con persone e aziende che potrebbero risultare "utili" in ambito lavorativo. In questo modo si vengono a creare collegamenti di primo grado (quelli diretti), di secondo grado (quelli che non sono ancora tra i contatti dell'utente ma che con lui hanno conoscenti in comune) e quelli di terzo grado (ossia quegli utenti con i quali non si hanno elementi comuni).

Ecco alcuni esempi per cui è importante usare LinkedIn in ambito professionale:

Trovare offerte di lavoro tramite gli annunci che le aziende pubblicano sul social o, viceversa, pubblicare annunci per trovare personale qualificato.
Avere una panoramica dell'azienda per la quale ci si candida o leggere i profili dei futuri candidati. In questo caso è possibile vedere il loro percorso professionale e le attività svolte.
Entrare in contatto con persone che potrebbero fare da tramite con l'azienda per la quale si vorrebbe lavorare.

LinkedIn è ormai presente in più di 200 paesi con un numero di iscritti che supera i 200 milioni (dati riferiti a gennaio 2013).

lunedì 3 febbraio 2014

Napster


Nato nel 1999 da un'idea di Shawn Fanning e Sean Parker, Napster è considerato il primo sistema di peer-to-peer di massa. In realtà, col tempo, questa definizione è risultata essere troppo ristretta perché Napster non era un peer-to-peer puro, in quanto utilizzava un sistema di server centrale che manteneva la lista dei sistemi connessi e dei file condivisi. Le transizioni vere e proprie, invece, avvenivano tra i vari utenti in maniera diretta.

Napster è comunque oggi conosciuto come programma di file sharing che ha avuto la maggiore diffusione a partire dal 2000 in maniera del tutto gratuita. Dopo diversi problemi derivati proprio dalla sua natura poco chiara (semplice motore di ricerca con servizio di file sharing o sito web in cui venivano distribuiti file musicali protetti da copyright?), è diventato un servizio a pagamento acquistato dalla Roxio

Oggi Napster è diffuso con il nome di Napster 2.0.

venerdì 17 gennaio 2014

Come fare visualizzare le immagini del proprio sito in Google Images


Google Images è uno dei più importanti strumenti messi a disposizione da Google per i suoi utenti. Quando si effettua una ricerca per immagini, Google seleziona quelle più attinenti alla richiesta dell’utente scegliendole tra quelle pubblicate sui siti internet.
È quindi indispensabile avere uno spazio web sul quale caricare le proprie immagini, che sia un sito, un social network come Google Plus, un blog o un sito che offre servizio di hosting. Non è invece possibile caricare immagini direttamente su Google Images.

Per fare in modo che Google mostri nei suoi risultati di ricerca le immagini di un sito web (proprio come fa con le pagine web), ci sono precise linee guida da seguire.
Per prima cosa, indispensabile altrimenti il lavoro successivo è del tutto inutile, il sito (lo spazio) sul quale è caricata l’immagine deve essere pubblico, ossia accessibile a tutti, perché solo così Google può inserirla tra i suoi risultati. Nel caso di Google+ la fotografia deve avere un livello di privacy impostato su “Pubblica”.

Gli altri accorgimenti per far sì che una determinata immagine risulti ai primi posti nei risultati di ricerca di Google Images sono:

  • Presenza di un testo descrittivo
    Quando si carica un’immagine questa deve avere anche un testo che la descriva, o un nome, che dica cosa è raffigurato. Meglio se il testo è vicino all’immagine. Questo testo descrittivo può essere nel tag “ALT” o in una didascalia.
    Esempio di utilizzi del tag “ALT”
    <img src="gatto.jpg" alt=""/> Uso sbagliato di “ALT”
    <img src="gatto.jpg" alt="gatto"/> Uso corretto di “ALT”
    Meglio se: <img src="gatto.jpg" alt="gatto tricolore che dorme">
    Da evitare: <img src="cat.jpg" alt="gatto nero gattino micio piccolo gatto micetto gattini cucciolata gatto persiano gatto siamese europeo cibo per gatti alimenti per gatti"/>
    In quest’ultimo caso, inserire troppe parole chiave può risultare controproducente perché riduce la qualità del servizio fornito all’utente ed, anzi, potrebbe anche essere considerata come azione di spam.
  • Foto di alta qualità
    La bellezza di un’immagine, la sua limpidezza, è il modo migliore per attirare utenti verso il proprio sito internet.
  • Saper aspettare
    I motori di ricerca non visualizzano subito le immagini presenti su uno spazio web nelle proprie SERP. Ci vuole un po’ di tempo perché il sito deve essere indicizzato da Google. 

mercoledì 15 gennaio 2014

Hummingbird e penalizzazioni


Hummingbird è il nuovo algoritmo che Google ha lanciato qualche mese fa. Contrariamene a quanto avveniva in passato, quando al massimo Google introduceva “semplici” aggiornamenti (come per esempio Penguin), Hummingbird – in italiano è conosciuto con il nome di Colibrì – rappresenta un cambiamento molto importante apportato dal motore di ricerca più usato al mondo.

Si tratta di una rivoluzione che riguarda da vicino quella che è stata definita “ricerca conversazionale”, ossia un tipo di ricerca basata su un dialogo più umano tra utente e motore di ricerca.

Questa novità ha fatto subito tremare le gambe ai webmaster, che hanno pensato a possibili penalizzazioni dei propri siti nei risultati della SERP. In realtà, non è così. Google, con l’introduzione di Hummingbird non ha voluto penalizzare i siti internet e il loro posizionamento, ma ha cercato di avvicinarsi di più al modo di pensare (e di agire) dei suoi utenti. Adesso, infatti, non verranno più prese in considerazione solo determinate parole chiave quando si effettua una ricerca, bensì l’intera query. In questo modo Google sceglie di dare una maggiore importanza alla comprensione totale di una frase in tutte le sue parole.

Questo, si diceva, non compromette la reputazione online del sito in termini SEO. A sostenerlo è lo stesso team di Google che ha affermato che non ci sono stati improvvisi stravolgimenti e conseguenti penalizzazioni. La logica con la quale Google sceglie di premiare un sito piuttosto che un altro all’interno delle ricerche è sempre legata alla qualità e all’originalità dei contenuti proposti.

Esempio precedente l’introduzione dell’algoritmo Hummingbird ipotizzando di cercare un negozio di scarpe a Brescia:
Parole digitate nel motore di ricerca: negozio scarpe brescia
Con l’introduzione di Hummingbird la stessa ricerca può essere effettuata scrivendo una frase completa di senso compiuto: dove comprare scarpe vicino alla Stazione di Brescia (che sarebbe un’ipotetica zona dove voglio comprarle)